giovedì 30 luglio 2009


DIAMO UN FUTURO ALLA SPERANZA
LA CARNIA NON TACE

Il commissariamento della Comunità montana della Carnia da parte della Giunta regionale (Presidente Tondo) in vista di una sua soppressione è un insulto alla democrazia di un popolo, che ha fatto della autonomia e dell’autodeterminazione una sua bandiera sin dalla Repubblica libera del 1944 e ancora prima.
Non accettiamo che un proconsole mandato da Trieste decida per noi.

Rispondiamo pacificamente a questa sfida per la DIGNITA’ DELLA CARNIA con un

GIRO…..TONDO


GIOVEDI’ 6 AGOSTO 2009
Alle ore 18

Nel piazzale della Comunità montana in
Via Carnia Libera 1944


Tutti i cittadini sono invitati a partecipare

I promotori
Massimo Peresson, consigliere provinciale di Udine
Pasquale D’Avolio, consigliere comunale di Paularo



c.i.p. Via Spinotti 1, Tolmezzo Tolmezzo 31 luglio 2009

lunedì 27 luglio 2009

Ripartire dall'identità.


Leggo da un documento dell’UNCEM che la fusione tra piccoli Comuni contermini può essere proposta soltanto da uomini senza storia e geografia. Il giudizio mi pare condivisibile quando si parla di costituire i comuni di vallata: aggregazioni tra realtà che non spesso non hanno nulla da condividere né sul piano della storia né su quello delle relazioni attuali. Ma nel nostro caso è invece proprio la storia e la geografia e portarci a pensare alla Carnia come un unico Comune.

Che il territorio costituisca una entità geografica chiaramente definita e fuori discussione.

Sul piano storico citando da Furio Bianco in “Comunità di Carnia” fu con la conquista napoleonica che “alla tradizionale polverizzazione sul territorio di piccole entità amministrative, separate ed autonome le une alle altre, gelose delle proprie prerogative, si sostituì la politica dell’accorpamento amministrativo, di più villaggi contermini”.

Prima la struttura amministrativa della Carnia aveva come base la comunità degli abitanti dei villaggi. La Comunità di Carnia era fatta da tante comunità di villaggio. Si può celebrare in questi anni il bicentenario della nascita dei Comuni. Ma non sono bastati duecento anni a creare l’identità di Comune, resiste ancora e prevale l’identità di villaggio.
Possiamo proseguire sulla linea napoleonica, realizzando ulteriori accorpamenti o tornare a quella che era la vera identità della Carnia e pensare ad un unico Comune costituito da tante Comunità di paese, puntando a valorizzare il patrimonio culturale della nostra identità.

sabato 25 luglio 2009

Carnia, un solo Comune.


Carnia, un solo Comune.
La mia non è una proposta politica, non ho alcuna veste per farla. E’ una proposta culturale, perché ogni cittadino dovrebbe porsi il problema del futuro della sua terra. Come proposta culturale può anche non essere immediatamente realizzabile, ma limitarsi a indicare una direzione, percorso. Leggo che Berlusconi chiede idee per “l’Italia che amiano”, io, più modestamente mi fermo al piano de’ “La Carnia che amiamo”.
Le obiezioni che mi sono pervenute e che mi sono state fatte oralmente, mi hanno confermato paradossalmente che l’idea è molto meno provocatoria di quanto possa sembrare. Mizzaro restando sul piano della provocazione dice: ma allora perché non facciamo anche il Comune della Bassa friulana… Perché la bassa non ha il vantaggio che abbiamo noi di avere una identità, potrei dire, ma il fatto non ci riguarda. La mia proposta è una soluzione che consente grossi risparmi di struttura da riversare in vantaggi per i cittadini, come sottolinea Deotto. Ma al di là dei risparmi è una proposta dalla quale derivano solo vantaggi per il territorio, a partire da quello di dare un supporto istituzionale al valore dell’identità carnica.
Scrive Titta De Stalis: così, si danneggerebbero ulteriormente le periferie. Al contrario! I piccoli comuni di periferia, finiti i vantaggi derivanti dalla gestione del bosco, per garantirsi le condizioni minime di struttura per la sopravvivenza, saranno costretti ad aumentare le tasse locali. Il Comune Carnia nella sua autonomia può diversificare la tassazione sul territorio, favorendo i residenti nelle zone più periferiche. Un unico piano regolatore, può favorire gli insediamenti nelle periferie, un unico piano di edilizia privata può incentivare il recupero del patrimonio edilizio oggi inutilizzato…
Ma perderemmo in termini di servizi… Mantenendo gli attuali Municipi, come centri di contatto con i cittadini, ed investendo sulle reti telematiche, i cittadini finirebbero per non accorgersi neppure della rivoluzione. Se non per il miglioramento dei servizi!.... Ma già oggi con Carnia Acque…Appunto, abbiamo già centralizzato alcuni servizi, creando inutili carrozzoni, per favorire i disservizi. Un unico servizio manutenzioni del Comune Carnia, con centri di intervento dislocati in periferia, garantirebbe una maggiore efficienza nella gestione del servizio idrico come di altri servizi, dal fognario, alla raccolta dei rifiuti, alla manutenzione delle strade, conglobando anche le attuali provinciali di collegamento tra i Comuni. Ma forse i vantaggi maggiori deriverebbero soprattutto nel fatto che avremmo finalmente una organismo capace di elaborare e di gestire per il territorio delle politiche sociali, culturali, di sviluppo turistico ed economico in generale…
Passando dal culturale al politico, si potrebbe anche immaginare un percorso per gradi, con un primo passaggio attraverso quello che l’UNCEM chiama il Comune dei Comuni. Senza sopprimere immediatamente nulla, si potrebbe immaginare un nuovo Comune di nome Carnia, con sede nel Palazzo Linussio, erede della Comunità Carnica, al quale per legge (e quindi obbligatoriamente!) e per gradi (con scadenze stabilite in legge) gli attuali Comuni trasferiscono le competenze. Se alla fine, per evitare qualche suscettibilità, invece che trasformare gli attuali Comuni in circoscrizioni, li si lasciasse con nome e gonfalone, con il solo compito di animazione del loro territorio, e il nuovo assumesse la qualifica di Comune Montano ai sensi della 142, il risultato in fondo non cambierebbe.
Il problema infatti non è nominalistico ma di competenze. Dare la croce del loro fallimento alle Comunità Montane mi sembra ingiusto. Chi le ha volute in questo modo, le aveva votate sin dalle origini al fallimento. Che senso ha infatti un Organismo chiamato ad elaborare piani che non hanno nessun valore cogente, a cui nessuno è obbligato ad adeguarsi?…

venerdì 10 luglio 2009

Referendum sul Comune di nome Carnia!


Il Comune di nome Carnia.

Invece della Comunità Montana, come propone qualcuno, eliminare tutti i 28 Comuni, per riunirli in uno unico: il Comune della Carnia!...Una provocazione? Sì e no. Sì perché l’idea incontrerebbe l’opposizione di tutti i 28 Comuni, no perché una innovazione troppo radicale, anche se non è attuabile, serve ad alimentare il dibattito sul piano culturale, per evitare che in politica ci si muova come i gamberi…
Nella società della globalizzazione che ci sta davanti, la sociologia è concorde nell’affermare che il valore dell’identità costituirà un arma in più, per affrontare le nuove sfide. Sarà vincente la soluzione definita “glocale”. Ebbene se riflettiamo sull’identità ci accorgiamo che non esiste una identità di Comune, ma una identità di paese, e peculiarità nostra (e quindi vantaggio nostro!) una identità a livello di territorio della Carnia. L’abitante di Collina, per fare l’esempio estremo, sotto il profilo dell’identità si considera “culinòto” e “carnico”, Forni Avoltri è per lui un dato anagrafico non identitario…
Su questa osservazione potremmo anche aprire un sondaggio in Facebook, al quale mi piacerebbe partecipassero soprattutto i giovani!...
Se non costituiscono un valore identitario gli attuali Comuni, te l’immagini i Comuni di vallata?...
La soluzione del Comune di 40.000 abitanti invece, riporterebbe in capo al Comune il valore identitario che ci distingue, e di cui andiamo orgogliosi…

Il primo Comune montano d’Italia.
Già la legge di riforma degli enti locali, la 142 del 1990 prevedeva la possibilità di trasformare una Comunità Montana in Comune montano, attribuendo al nuovo Comune anche le competenze e le risorse che la legge assegna alle Comunità Montane. Non mi risulta che ci siano stati altri casi di applicazione della legge, potremmo quindi essere all’avanguardia…
Con quali vantaggi o svantaggi…
Svantaggi non ne vedo al di là della perdita della fascia di Sindaco da parte di 27 soggetti ridotti al rango di Presidenti della Circoscrizione Comunale.
Vantaggi? Si fa una gran fatica ad enumerarli tutti…
Qualcuno non ha pensato alla Provincia della Carnia, visto che non si riesce ad ottenere quella dell’Alto Friuli? Ebbene, il Comune Carnia costituirebbe un rafforzativo rispetto alla Provincia. Diventerebbe comunque il quinto Comune della Regione, maggiorato dalle competenze di Comunità Montana. Ad elezione diretta, per buona pace di tutti quelli che hanno pensato che l’elezione diretta della Provincia risolvesse tutti i problemi della Carnia. Con un nome radicato nella storia e non inventato come quello di Alto Friuli.
Ma soprattutto con le competenze forti del Comune e non con quelle indefinite delle Province (che giustamente qualcuno pensa di eliminare!)….
Un Comune capace di definire il Piano regolatore della Carnia, di gestire l’edilizia privata della Carnia, di gestire tutti i servizi in una dimensione carnica. Un Comune nel quale gli Assessori avrebbero competenze a livello della Carnia, impegnati quindi a sviluppare la cultura carnica, il sistema di istruzione della Carnia, il turismo carnico, le attività produttive della Carnia, lo sport della Carnia ecc. ecc.
Un Comune assistito da una rete informatica efficiente che deve consentire ad ogni cittadino di accedere dalla sede della sua circoscrizione, o da casa se ha il computer, a tutte le informazioni ed i servizi del Comune, compreso evidentemente quello anagrafico.
Un unico bilancio con delega alle Circoscrizioni comunali (gli attuali Comuni) alla gestione delle sole risorse relative all’animazione locale. Con Presidenti e consiglieri eletti, ma operanti a titolo gratuito…
E quindi una unica gestione del personale dei servizi, delle reti…Ve l’immaginate con quali economie di scala, e quindi con quali vantaggi da riversare su tutti i cittadini, ad iniziare dall’energia elettrica a prezzi ridotti, utilizzando le centrali della vecchia Comunità…


Non m’era mai capitato: ho avuto solo consensi alla mia proposta di fare della Carnia un unico Comune! E allora perché non indire un referendum sull’argomento?...
Oppure perché non promuovere una legge regionale che applichi quanto stabilito dal comma 6 dell’art. 28 della legge 142/90. “Al comune montano nato dalla fusione dei comuni il cui territorio coincide con quello di una comunità montana sono assegnate le funzioni e le risorse attribuite alla stessa in base a norme comunitarie, nazionali e regionali. Con la legge regionale istitutiva del nuovo comune si provvede allo scioglimento della comunità montana.
Applicando la legge alla originaria delimitazione delle Comunità Montane in Regione, si ammetterebbe la possibilità di 8 Comuni Montani. Chi ci sta ci sta… definendo molto bene che cosa si intenda con il Comune in rete, ed ancora meglio il ruolo e le funzioni delle Circoscrizioni Comunali in cui verrebbero trasformati gli attuali Municipi…

martedì 7 luglio 2009

Carnia il primo Comune montano.


Il primo Comune montano d’Italia!
Già la legge di riforma degli enti locali, la 142 del 1990 prevedeva la possibilità di trasformare una Comunità Montana in Comune montano, attribuendo al nuovo Comune anche le competenze e le risorse che la legge assegna alle Comunità Montane. Non mi risulta che ci siano stati altri casi di applicazione della legge, potremmo quindi essere all’avanguardia…
Con quali vantaggi o svantaggi…
Svantaggi non ne vedo al di là della perdita della fascia di Sindaco da parte di 27 soggetti ridotti al rango di Presidenti della Circoscrizione Comunale.
Vantaggi? Si fa una gran fatica ad enumerarli tutti…
Qualcuno non ha pensato alla Provincia della Carnia, visto che non si riesce ad ottenere quella dell’Alto Friuli? Ebbene, il Comune Carnia costituirebbe un rafforzativo rispetto alla Provincia. Diventerebbe comunque il quinto Comune della Regione, maggiorato dalle competenze di Comunità Montana. Ad elezione diretta, per buona pace di tutti quelli che hanno pensato che l’elezione diretta della Provincia risolvesse tutti i problemi della Carnia. Con un nome radicato nella storia e non inventato come quello di Alto Friuli.
Ma soprattutto con le competenze forti del Comune e non con quelle indefinite delle Province (che giustamente qualcuno pensa di eliminare!)….
Un Comune capace di definire il Piano regolatore della Carnia, di gestire l’edilizia privata della Carnia, di gestire tutti i servizi in una dimensione carnica. Un Comune nel quale gli Assessori avrebbero competenze a livello della Carnia, impegnati quindi a sviluppare la cultura carnica, il sistema di istruzione della Carnia, il turismo carnico, le attività produttive della Carnia, lo sport della Carnia ecc. ecc.
Un Comune assistito da una rete informatica efficiente che deve consentire ad ogni cittadino di accedere dalla sede della sua circoscrizione, o da casa se ha il computer, a tutte le informazioni ed i servizi del Comune, compreso evidentemente quello anagrafico.
Un unico bilancio con delega alle Circoscrizioni comunali (gli attuali Comuni) alla gestione delle sole risorse relative all’animazione locale. Con Presidenti e consiglieri eletti, ma operanti a titolo gratuito…
E quindi una unica gestione del personale dei servizi, delle reti…Ve l’immaginate con quali economie di scala, e quindi con quali vantaggi da riversare su tutti i cittadini, ad iniziare dall’energia elettrica a prezzi ridotti, utilizzando le centrali della attuale Comunità…

domenica 5 luglio 2009

Un comune di nome Carnia.



Invece della Comunità Montana, eliminare tutti i 28 Comuni, per riunirli in uno unico: il Comune della Carnia!...Una provocazione? Sì e no. Sì perché l’idea incontrerebbe l’opposizione di tutti i 28 Comuni, no perché una innovazione troppo radicale, anche se non è attuabile, serve ad alimentare il dibattito sul piano culturale, per evitare che in politica ci si muova come i gamberi…
Nella società della globalizzazione che ci sta davanti, la sociologia è concorde nell’affermare che il valore dell’identità costituirà un arma in più, per affrontare le nuove sfide. Sarà vincente la soluzione definita “glocale”. Ebbene se riflettiamo sull’identità ci accorgiamo che non esiste una identità di Comune, ma una identità di paese, e peculiarità nostra (e quindi vantaggio nostro!) una identità a livello di territorio della Carnia. L’abitante di Collina, per fare l’esempio estremo, sotto il profilo dell’identità si considera “culinòto” e “carnico”, Forni Avoltri è per lui un dato anagrafico non identitario…
Su questa osservazione potremmo anche aprire un sondaggio in Facebook, al quale mi piacerebbe partecipassero soprattutto i giovani!...
Se non costituiscono un valore identitario gli attuali Comuni, te l’immagini i Comuni di vallata?...
La soluzione del Comune di 40.000 abitanti invece, riporterebbe in capo al Comune il valore identitario che ci distingue, e di cui andiamo orgogliosi…

sabato 4 luglio 2009

Comunità di Carnia.


Oramai è certo, sarà commissariata la Comunità Montana della Carnia! Assieme alle altre comunità della Regione Friuli Venezia Giulia. Il commissariamento, eliminando gli organi di partecipazione, corrisponde di fatto ad una soppressione. Avremo il merito di essere i primi in Italia ad eliminare le tanto vituperate Comunità Montana.
Ma la nostra non è una Comunità Montana è la Comunità Carnica.
Le Comunità montane sono state istituite con la legge 1102 del 1971, la Comunità Carnica è nata molto prima dal dibattito sviluppatosi nel dopoguerra sulle modalità di organizzazione del territorio della montagna carnica, per favorirne lo sviluppo.
E’ vero che le condizioni sono cambiate! Ma perché il nome Carnia non resti soltanto una indicazione geografica, cosa si può immaginare, per dare a questo nome un significato che trasformi lo spirito identitario, nel quale tutti ci riconosciamo, in un valore aggiunto per lo sviluppo economico, sociale e culturale, per farlo diventare sinonimo di “terra di elezione”? Terra nella quale si è avuta da la fortuna di nascere, e nella quale si può scegliere di vivere, perché vi si vive meglio che altrove…
Il blog è aperto ad ogni tipo di risposta o di suggerimento…