giovedì 18 febbraio 2010

La favola delle Terme di Arta.

Da un po’ di tempo (hobby da pensionato!) mi dedico a riscrivere le favole. Le scrivo alla rovescia. Mi piace l’idea d’un mondo in cui l’agnello fa fesso il lupo, e il corvo si prende gioco della volpe…Essendo le favole un modo per interpretare la realtà, m’è venuta spontanea l’idea d’una favola sulla realtà: la favola delle terme di Arta.
C’era una volta…così iniziano le favole, ma purtroppo a volte inizia anche la realtà… C’era una volta, un secolo fa… c’era in Carnia uno stabilimento termale così famoso che ci si muoveva da Bologna (con i mezzi e la viabilità del tempo!), come il poeta Giosuè Carducci, per utilizzarne le cure. Oggi, pur con una strada di accesso orribile come la porrettana, a non molti chilometri da Bologna, c’è il complesso termale di Porretta Terme in grande sviluppo, mentre langue ancora Arta Terme. E questo malgrado le risorse non indifferenti che la Regione, a più riprese, ha investito per sviluppare il complesso termale, e per migliorare l’offerta alberghiera, con la sistemazione dell’Hotel Savoia.
Diceva mio nonno che chi ha fatto dieci deve saper fare anche cento… Gli investimenti che la Regione ha fatto per il turismo invernale, per evidenti motivi, non possono venir lasciati gestire dai piccoli Comuni nei quali ricadono. E giustamente a questo scopo è nata la società regionale Promotur… Ma le terme di Arta sono un complemento dello Zoncolan, e sono la punta di diamante che può trainare lo sviluppo del turismo verde e del turismo estivo di tutta la Carnia! Come si può pensare vengano gestite dal Comune di Arta?... Qualsiasi sia l’Amministrazione che lo regge, per logica democratica, deve essere più preoccupata del rapporto con le sue Frazioni che dello sviluppo della Carnia…
Per evitare la chiusura per l’anno in corso (altroché Porretta Terme!) la Regione si è fatta carico d’una gestione provvisoria con la Promotur. Ma perché provvisoria?...
Se vogliamo un lieto fine per la favola, la morale può essere una sola: il Comune cede alla Regione il compendio termale con l’Albergo Savoia con tutti gli annessi e pregressi, e riceve in cambio le risorse necessarie per risistemare il paese. Anche l’ambiente degradato non agevola certo lo sviluppo turistico!...
Siccome in questa favola non c’è da far fesso nessuno, e nessuno di cui prendersi gioco, la variante rovescia, potrebbe essere che la Regione fa la proposta al Comune, nell’interesse dello sviluppo della Carnia, e per evitare che vadano sprecati i massicci investimenti fatti in questi ultimi anni..