domenica 9 febbraio 2020

Alarme! La Regione sta perdendo il "trattino"



Allarme! La Regione Friuli-Venzia Giulia sta perdendo il trattino. Ci si dovrebbe allarmare in Friuli! Ma pare che invece nessuno se ne occupi. Ai primordi della Regione a statuto speciale, il capoluogo era Trieste, ma i Presidenti erano friulani. Ora non più. E’ naturale che Presidenti che non conoscono la storia del Friuli possano anche non capire l’importanza di quel trattino. A sottolineare l’importanza di quel trattino ci si è messo anche il terremoto, da cui è nata l’Università di Udine o meglio del Friuli. Distinta quindi da quella della Venezia Giulia. Mi auguro non sia necessario un nuovo terremoto per ricordare l’importanza di quel trattino, che racchiude in sé tutta la storia del Friuli. Per questo è così importante da dover suonare l’allarme, vedendolo in pericolo.  Ma  pare i Friulani siano in tutt’altre faccende affaccendati.
Emblematica o sintomatica che dir si voglia la vicenda del Consorzio Friuli Innovazione. E’ nato dall’allora Agemont, Agenzia per lo sviluppo della montagna, per rispondere alla domanda su che cosa può fare l’Università di Udine per la montagna Friulana. Non con un nuovo convegno ma in concreto, nei fatti! La risposta che ci si era data, di concerto con il Centro Ricerche Fiat, era che l’Università poteva essere una “fucina”  di innovazioni da calare a sviluppo della montagna. Strada facendo, per amore o per forza, ci si è accorti che la domanda su che cosa poteva fare in concreto l’Università era senza risposta anche a livello più generale, ed è nato un Consorzio per il trasferimento  delle innovazioni che si coltivano e sviluppano all’interno dell’università, a tutto il territorio friulano. Come? Come si fa in altre parti. Favorendo il collegamento tra l’Università e le Aziende con i ricercatori che finiscono in azienda con i risultati delle loro ricerche e diventano manager dell’innovazione all’interno delle aziende. In questo modo le aziende hanno al loro interno la figura che  ha come compito quello di farsi carico di tenere sempre vivo l’obiettivo dell’innovazione di prodotto e di processo. Oppure realizzando un incubatore di imprese destinato ai ricercatori o ai neo laureati che intendano mettersi in gioco e spendersi a realizzare in proprio una idea di business coltivata nel percorso universitario. Il Consorzio era nato per questo, e forse è diventato qualcosa di molto diverso. D’altra parte l’Agemont che si era posta gli stessi obiettivi, figliando il Consorzio, ora viene fagocitata e annullata nel Consorzio! Il complesso di Edipo....
                Ora però si legge che il Consorzio sarà fagocitato dall’Area di Ricerca di Trieste. Ed è qui che nasce il problema del “trattino”. Se il Consorzio doveva essere. Dovrebbe essere. E comunque è opportuno che sia. Il tramite per trasferire al Friuli la carica di innovazione che dovrebbe svilupparsi all’interno dell’Università del Friuli, che c’entra l’Area? O c’entra perché, non conoscendo la storia, qualcuno pensa addirittura sia solo un primo passo per  fare un’unica università del Friuli Venezia Giulia, senza trattino?
Peraltro l’Area di Ricerca è collocata a Trieste ma è un Centro di Ricerca Nazionale, con il quale è evidente che i centri di ricerca locali come Friuli Innovazione o  Agemont devono collaborare. Ma un conto è approfittare del vantaggio di avere in Regione un centro di ricerca nazionale, finanziato dal Ministero, un conto è farsi assorbire, annegando ogni  idea di autonomia anche nel campo della ricerca.
                Qualcuno potrebbe dirmi: “Ma un carnico non ha abbastanza da pensare a chiedersi dove sta andando la Carnia?” Certo che sì. Ma purtroppo anche la chiusura dell’Agemont è un segnale di dove la si voglia far andare! Si chiude l’Agemont per andare a Friuli Innovazione, si chiuderà il Consorzio per andare in Area. Non si tiene più conto della specificità dei territori, della loro storia. Se qualcuno inizia a pensare che la storia non abbia nulla a che vedere con l’economia, e in generale con lo sviluppo della società. E’ il caso di lanciare l’allarme. Sta sbagliando!....


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